Quando ho deciso che la seconda giornata dell’Officina del Traduttore sarebbe stata dedicata al testo, ho deciso anche di concentrarmi su un genere specifico, per evidenziare le difficoltà strettamente legate a un certo tipo di testo e le competenze e conoscenze necessarie per affrontarlo nel migliore dei modi.
A Cristina Brondoni ho pensato quasi subito, e anche grazie all’intermediazione di Carlotta Borasio la collaborazione è andata in porto. Cristina, infatti, è autrice di un saggio estremamente interessante pubblicato per Las Vegas Edizioni: si intitola Dietro la scena del crimine ed è un’ottima lettura per chi ama il genere del giallo, sia in letteratura che al cinema e in televisione.
Quando ho letto il suo saggio, prima di contattarla, mi sono convinta che Cristina fosse la persona che avrebbe fatto al caso nostro: anche se il libro non tratta particolarmente di traduzione, se non per qualche esempio sporadico, dà l’idea delle cose che è necessario sapere per scrivere un buon giallo e quindi, almeno secondo la mia opinione, anche per tradurlo. Una traduzione non potrà mai coprire un errore grossolano, ma un traduttore con gli strumenti giusti forse riuscirà a mascherarlo un po’. E un traduttore con gli strumenti sbagliati potrebbe renderlo ancora più evidente.
Cristina è una criminologa e giornalista, ma ha anche lavorato alla traduzione di serie tv dall’American English all’italiano. La sua esperienza in questo senso avrà un peso nel suo intervento, quindi i partecipanti interessati alla traduzione di serie televisive troveranno ulteriori spunti su cui riflettere. E io posso assicurare che, anche se decidesse di portare solo uno degli esempi citati nel suo libro, riuscirebbe a farci capire quante cose dobbiamo sapere per tradurre bene un singolo paragrafo o una singola battuta, non in termini di competenza linguistica e traduttiva, ma in termini di cultura generale.
Quella cultura generale che dovrete utilizzare nel translation slam del pomeriggio.
Ho scelto Cristina perché mi è piaciuto lo stile del suo saggio, divertente e appassionante nonostante l’argomento a tratti un po’ duro da digerire, mi è piaciuta la competenza che si respirava dalle pagine, mi sono piaciuti gli esempi tratti da serie tv che tutti abbiamo visto anche solo di sfuggita, mi è piaciuto il modo in cui la sua scrittura mi ha spinta a volerne sapere di più, ad approfondire ancora di più.
E sono sicura che sarà così anche per chi deciderà di partecipare.
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